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GIOVANI, GUIDONIA e...
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21/01/08

Costituzione italiana. La nostra bussola civile


Sessanta anni. Sulla carta e nella vita del Paese. Sessanta anni di storia repubblicana, civile e politica le cui fila sono legate ai principi e alle disposizioni di quei 139 articoli di legge entrati in vigore il primo gennaio del ‘48, dopo una lunga e intensa gestazione. Ecco la Costituzione italiana: un patrimonio di valori faticosamente costruito e condiviso, un bagaglio di ideali e obiettivi che continua a mostrarsi ricco e fruttuoso e che, seppure segnato da debolezze e inevitabili anacronismi, non perde smalto e vigore nella attualità politica. Anzi, conosce nuovi slanci e ottiene altre conferme, anche a livello internazionale.
Il ripudio della guerra (art. 11), la tutela dei diritti umani, e l'abolizione assoluta della pena di morte (art.27, modificato recentemente) restano capisaldi della carta costituzionale e modelli di riferimento per altri paesi: lo ha dimostrato il successo italiano all'Onu, a proposito della moratoria sulla pena di morte. Ma lo dimostrano in genere tanti passaggi storici di questo arco temporale, durante il quale non sono mancate crisi istituzionali, progetti di revisione, e rischi per la democrazia, eppure il profilo costituzionale ha tenuto. Ha tenuto quel sistema complesso e delicato di valori su cui ha lavorato aspramente l'Assemblea costituente, e ha retto alle sferzate del tempo l'immagine di una legge fondamentale e fondativa dello Stato italiano, che come dichiarò Umberto Terracini, presidente dell'Assemblea ed esponente del Pci, è stata pensata e redatta "come un patto di amicizia e fraternità di tutto il popolo italiano, cui essa la affida perché se ne faccia custode severo e disciplinato realizzatore". (Tullia Fabiani, www.unita.it)

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