Punto-Gi

GIOVANI, GUIDONIA e...
idee, progetti, riflessioni su un territorio e non solo.



03/07/08

Libera!


Figlia dell’ex ministro e diplomatico, Gabriel Betancourt, e della senatrice Yolanda Pulecio, viene eletta nella Camera dei Rappresentanti nel 1994 e lancia un proprio partito politico, il Partido Verde Oxígeno. Da subito impegnata contro il narcotraffico e la corruzione che dilaga a tutti i livelli dell’amministrazione politica colombiana. Si candida senatrice alle elezioni del 1998 e in quella tornata elettorale raccoglie un numero di voti di preferenza superiore ad ogni altro candidato. Riceve minacce di morte, che la spingono, attraverso l’aiuto dell’ex marito, a mandare i figli a vivere in Nuova Zelanda.
Durante la campagna elettorale per le presidenziali del 2002, Ingrid decide di andare nella zona smilitarizzata di San Vicente del Caguán per incontrarsi con le Farc. Una “no man’s land” creata dal governo sotto richiesta delle Farc come punto di partenza per i negoziati tra guerriglieri e amministrazione. Nonostante il parere negativo del Governo e del presidente, Ingrid decide di recarsi nella zona smilitarizzata via terra, insieme alla sua candidata vicepresidente Clara Rojas e ad un gruppo di persone del suo staff. Il 23 febbraio 2002, Betancourt viene presa in ostaggio dai guerriglieri delle Farc.

01/07/08

L'Unità: Nobel per la pace a Ingrid Betancourt



Da sei anni e chissà quanti giorni alle 5 di ogni mattina la madre di Ingrid Betancourt parla per mezz’ora alla figlia attraverso una radio diversa da ogni altra: accoglie le voci di padri, mogli e dei prigionieri delle Farc. Raccontano piccole cose della vita normale. Gli amici che salutano. Come va la scuola. Notizie tristi quando non è possibile tacere, ma Ingrid non ha saputo dalla madre che il padre era morto poco dopo il sequestro. Yolanda Pulecio de Betancourt aveva supplicato le Farc di liberarla per il funerale. Silenzio. Qualche capo Farc deve averla informata chissà come, chissà quando.

Sono quattro giorni che Yolanda Pulecio de Betancourt racconta alla figlia la novità. «Un giornale italiano ti ha proposto per il Nobel. All’appello dell’Unità, giornale fondato da Antonio Gramsci, rispondono migliaia di persone. Non solo dall’Italia: Spagna, Europa perfino dall’Amazzonia. Forse la tua vita sta cambiando… ».

Per aderire all’appello: nobelperingrid@unita.it

11/06/08

In ricordo di Enrico Berlinguer



“Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell'uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita”. (11 giugno 1984)

05/06/08

Salvador Allende. 1908-2008


La mattina dell’11 settembre scattò l’operazione militare.

Il Presidente Allende non volle lasciare il palazzo presidenziale de La Moneda che veniva pesantemente bombardato dall’aviazione, e attraverso le frequenze di Radio Magallanes diresse alcuni discorsi ai suoi cittadini, nell’ultimo dei quali li esortava a «non farsi massacrare». Prima di togliersi la vita concluse: «Però [il popolo] deve anche difendere le sue conquiste. Deve difendere il diritto a costruire, con il suo sforzo, una vita degna e migliore. […] Viva il Cile! Viva il popolo! Viva i lavoratori! Queste sono le mie ultime parole ed io ho la certezza che il mio sacrificio non sarà vano, io ho la certezza che sarà almeno una lezione morale che condannerà la fellonia, la viltà, il tradimento.”

I golpisti gli offrirono, mentendo, un aereo per lasciare il Paese, ma in realtà - come è emerso dalle intercettazioni telefoniche – lo avrebbero abbattuto.

http://www.fundacionsalvadorallende.cl/

22/01/08

Addio "Comandante Bulow". È morto Arrigo Boldrini, storico comandante partigiano e presidente onorario dell'Anpi

Aveva 92 anni e dall'8 gennaio era ricoverato in gravi condizioni all'ospedale di Ravenna. I medici avevano definito «critico» il suo quadro clinico. Membro dell'Assemblea Costituente e importante esponente del Pci del dopoguerra, Boldrini viveva da alcuni anni nella «Casa della Fraternita» a Marina Romea, località del litorale ravennate.

La motivazione con cui nel 1945 a Ravenna appena liberata, gli consegnarono la Medaglia d’Oro al valor militare recita così:
«Ufficiale animato da altissimo entusiasmo e dotato di eccezionale capacità organizzativa, costituiva in territorio italiano occupato dai tedeschi due brigate di patrioti che guidava per più mesi in rischiose e sanguinose azioni di guerriglia. Nell'imminenza dell’offensiva alleata nella zona – proseguiva – sosteneva alla testa del propri uomini e per più giorni consecutivi, duri combattimenti contro forti presidi tedeschi, agevolando così il compito delle armate alleate. Successivamente, con arditissima azione, costringeva il nemico ad abbandonare un'importante località portuale adriatica che occupava per primo. Benché violentemente contrattaccato da forze corazzate tedesche e ferito, manteneva le posizioni conquistate, contrastando con inesauribile tenacia la pressione avversaria. Si univa quindi con i propri uomini alle armate anglo-americane, con le quali continuava la lotta per la liberazione della Patria».

21/01/08

Legge 194. Libertà di scelta


Prima che la legge 194/78 venisse approvata dal parlamento italiano gli aborti clandestini venivano stimati in oltre 250.000 all'anno.
Bisogna ricordare che le leggi in vigore precedentemente a quell'anno erano quelle del famigerato codice Rocco, dell'epoca fascista, che vietavano sia l'aborto che la contraccezione come delitti contro la stirpe, tanto che la pillola veniva presentata come regolatore del ciclo mestruale e non come contraccettivo.
Il dato più importante però era che anche la donna poteva essere imputata del reato di aborto e quindi molte donne che effettuavano l'aborto clandestino non si presentavano in ospedale quando andavano incontro alle complicanze di interventi il più delle volte eseguiti, soprattutto per le donne povere in assenza delle necessarie precauzioni di sterilità.
Quindi quando avevano la febbre si limitavano a starsene a casa sperando che gli passasse, ma questo faceva sì che l'infezione post-operatoria degenerasse in setticemia, e quindi quando arrivavano in ospedale non restava che ricoverarle in rianimazione dove morivano dopo qualche giorno.
Diverso ovviamente era il discorso per le donne che potevano pagarsi le esorbitanti parcelle delle cliniche private dove i famosi "cucchiai d'oro", così si definivano allora i medici che praticavano l'aborto clandestino a caro prezzo, dal cucchiaino metallico con cui si effettua la pulizia dell'utero, si arricchivano.
Nel 1978 viene approvata la legge che istituisce l'aborto legale, su richiesta della donna entro i 90 giorni dall'ultima mestruazione, e anche dopo in caso di pericolo per la salute psicofisica della donna. (www.vitadidonna.it)

Costituzione italiana. La nostra bussola civile


Sessanta anni. Sulla carta e nella vita del Paese. Sessanta anni di storia repubblicana, civile e politica le cui fila sono legate ai principi e alle disposizioni di quei 139 articoli di legge entrati in vigore il primo gennaio del ‘48, dopo una lunga e intensa gestazione. Ecco la Costituzione italiana: un patrimonio di valori faticosamente costruito e condiviso, un bagaglio di ideali e obiettivi che continua a mostrarsi ricco e fruttuoso e che, seppure segnato da debolezze e inevitabili anacronismi, non perde smalto e vigore nella attualità politica. Anzi, conosce nuovi slanci e ottiene altre conferme, anche a livello internazionale.
Il ripudio della guerra (art. 11), la tutela dei diritti umani, e l'abolizione assoluta della pena di morte (art.27, modificato recentemente) restano capisaldi della carta costituzionale e modelli di riferimento per altri paesi: lo ha dimostrato il successo italiano all'Onu, a proposito della moratoria sulla pena di morte. Ma lo dimostrano in genere tanti passaggi storici di questo arco temporale, durante il quale non sono mancate crisi istituzionali, progetti di revisione, e rischi per la democrazia, eppure il profilo costituzionale ha tenuto. Ha tenuto quel sistema complesso e delicato di valori su cui ha lavorato aspramente l'Assemblea costituente, e ha retto alle sferzate del tempo l'immagine di una legge fondamentale e fondativa dello Stato italiano, che come dichiarò Umberto Terracini, presidente dell'Assemblea ed esponente del Pci, è stata pensata e redatta "come un patto di amicizia e fraternità di tutto il popolo italiano, cui essa la affida perché se ne faccia custode severo e disciplinato realizzatore". (Tullia Fabiani, www.unita.it)